Carissime e carissimi,
quest’anno il Natale giunge in tempi difficili in cui l’umanità già provata dal trauma della pandemia, ha assistito e assiste tutt’oggi al dramma della guerra e tocca con mano un tempo che sembra sospeso e di attesa. Un tempo segnato dall’insicurezza e dalla fragilità. Sembra a volte di essere immersi in una pesante nebbia in cui la scarsa visibilità non permette di correre spediti come si vorrebbe, ma anzi costringe a fermarsi per paura di fare incidenti.
In questo tempo però, vogliamo continuare a credere che la via della prossimità e dell’incontro ci possono dare la libertà e lo slancio per non farci soffocare dalle preoccupazioni e dai timori, dovuti a questa nuova condizione, che sembrano occupare tutto lo spazio della vita che ci è data.
Che questo Natale sia un invito a uscire!
A venire alla luce del sole dove c’è vita e movimento e abbracciare il punto di vista di Dio che è il miglior orizzonte possibile per il nostro futuro e sfuggire alle trappole della precarietà e dell’insicurezza che ci vorrebbero ripiegati su noi stessi.
Apriamoci all’azione dello Spirito che ci spinge a chiederci: per chi sono io?
Molti ragazzi si sentono soli, non hanno con chi uscire, con chi parlare faccia a faccia, con chi fare due passi, con chi andare a mangiare una pizza, con chi ascoltare una canzone, con chi condividere i propri sogni e le proprie paure. Altrettanti anziani, malati, immigrati hanno bisogno di uno sguardo accogliente, di una visita, di un fratello o una sorella che oltrepassi le barriere dell’indifferenza.
Non possiamo avere paura di chi è alla ricerca di vita, di chi pone domande, di chi ci chiede di camminare con lui, ragazzo, giovane o adulto, in quella vita, nelle domande, in quei passi è già viva e operante la vita stessa di Dio.
Davanti ai bisogni concreti e urgenti, vogliamo agire, non perché migliori o più capaci, ma perché animati e sorretti dal Dio di Gesù che ogni giorno ci dice: non temere!
Lui, il suo amore infinito per ognuno di noi, la sua salvezza e la vita nuova che ci ha dato sono la nostra forza, il nostro slancio, il nostro si.
Che sia un Natale per uscire quindi, per andare incontro ai nostri amici, ai nostri famigliari, alle persone che amiamo. Che sia un tempo per allargare il cuore, per fare un passo anche verso chi non conosciamo, e riconoscerci fratelli e sorelle e grazie a questo, magari, vedere un po’ più chiaro, oltre la nebbia.
don Riccardo e Laura