Giovani esploratori dell’anima

Giovani esploratori dell’anima

Fare memoria viva della storia della Salvezza con i propri passi e con lo zaino in spalla

Quando parliamo di pellegrinaggio normalmente pensiamo a un “viaggio devozionale”, indipendentemente dal credo o di ognuno di noi. In effetti, il pellegrinaggio rappresenta un viaggio verso un luogo sacro o religioso, intrapreso per seguire un bisogno interiore profondo, spesso con valore penitenziale. Fermo restando che il suo significato può essere diverso per ogni individuo, nasce come atto individuale, ma con il trascorrere del tempo e il mutare delle condizioni di vita – soprattutto quella frenetica e a volte emarginante che stiamo vivendo attualmente – si trasforma anche in un’esperienza di gruppo dove a prevalere è la condivisione d’interessi e la socialità.

È bella la definizione che ne dà Mons. Mansueto Bianchi “Il pellegrinaggio è un simbolo che prima di parlare a te, parla in te, ti intriga, ti evoca, ti spinge più che a dire, a dirti a implicarti, a metterti in gioco”.

Si tratta di un’esperienza valida a tutte le età, ma particolarmente importante quando si è giovani e si sta intraprendendo un percorso di crescita interiore e relazionale.

Sono momenti in cui i giovani possono sperimentare e approfondire la propria fede, cercare una connessione più profonda con se stessi e con il divino, misurarsi con la precarietà che è tipica del viaggiare, imparando a non tirarsi indietro alla prima difficoltà e a diventare responsabili delle proprie scelte.

Inoltre, il pellegrinaggio offre l’opportunità di incontrare e condividere esperienze con altri giovani di diverse origini culturali e religiose, promuovendo così la comprensione interculturale e l’apertura mentale.

La Fondazione Homo Viator – San Teobaldo si prende cura che ogni pellegrinaggio possa essere un’esperienza per andare alle radici della fede e della propria vita. Insieme con la pastorale giovanile diocesana in questi anni ha potuto far vivere momenti importanti e di crescita per molti giovani: il “pellegrinaggio a piedi nella Terra del Santo” (fine ottobre-inizio novembre), l’appuntamento col papa a Roma e quello a Torino quest’anno con gli adolescenti, la GMG a Lisbona che ha coinvolto anche tutti noi.

Ci sono ancora tante strade da esplorare e da condividere, ma sappiamo che “camminando, si apre il cammino”.

 

Nadia Molin

(FONDAZIONE HOMO VIATOR – SAN TEOBALDO)